Friburgo: un esempio di città sostenibile
Sono appena rientrata da una quattro giorni a Friburgo, una città di 230.000 abitanti nella parte sud-occidentale della Germania.
Avevo sentito parlare di Friburgo già nel 2005 durante un master di bioarchitettura, come esempio di città solare e all’avanguardia nella sostenibilità architettonica, ma non avevo avuto ancora il piacere di visitarla. In effetti è proprio così, ma andiamo con ordine.
La città ha avuto una grande spinta ambientalista già dagli anni 70 grazie alla prevalenza politica del partito dei verdi. Basti dire che tutto il Landes Baden-Wuettemberg (la Regione alla quale appartiene Friburgo) si era opposta alla creazione di centrali nucleari lungo il Reno ed ha proposto e sostenuto lo sviluppo di fonti energetiche alternative come il solare, le biomasse e la geotermia.
Quello che più colpisce visitando la città, è il concetto del traffico. Le persone si muovono prevalentemente in bicicletta e con i mezzi pubblici (con la metropolitana di superficie si può raggiungere tranquillamente ogni parte della città). Le macchine sono poche ed i nuovi quartieri sono progettati per minimizzare l’utilizzo dei mezzi propri.
Le biciclette si muovono su delle corsie larghe fino a 4 metri ( i tedeschi le chiamano “le autostrade delle biciclette” e i ciclisti raggiungono velocità sostenute) e ci sono dei parcheggi appositi solo per biciclette nelle vicinanze delle stazioni, in modo da consentire agli utenti di raggiungere la stazione in bicicletta e di proseguire con i mezzi pubblici e viceversa. Sia i parcheggi che le stazioni sono dotati di dispositivi atti a rendere più semplice lo spostamento in bicicletta (come apposite rampe ed ascensori).
.I tedeschi vanno in giro con qualsiasi tempo in bicicletta ed hanno escogitato sistemi per trasportare merci e persone!
La mobilità sostenibile è al centro della pianificazione dei nuovi quartieri. Se siete a Friburgo, non potete non visitare i nuovi insediamenti di Rieselfeld e di Vauban.
Per quanto riguarda Rieselfeld, l’impianto urbanistico è scaturito da un concorso di idee, vinto dal gruppo che aveva deciso di far correre la metropolitana leggera dal centro del quartiere. Tutti gli appartamenti non superano i quattro piani e sono gli stessi condomini che gestiscono gli spazi comuni.
Il quartiere di Vauban era un’area militare che è stata completamente riconvertita ad area residenziale. Gli edifici più importanti sono quelli progettati dall’arch. Rolf Disch, chiamati “la nave solare”. Si tratta di un edificio adibito a commerciale per i primi due piani ed i restanti a residenziale. I tetti a falda sono interamente coperti da pannelli solari.
Tutto l’edificio serve a schermare dal rumore, il piccolo insediamento che si trova alle sue spalle. Una serie di case a schiera di varie metrature. Il quartiere è completamente pedonale e le strade appartengono ai bimbi che le usano per giocarci e per disegnare.
Una cosa che mi ha colpito è stata la gestione della raccolta dei rifiuti. Ogni condominio ha una propria “casetta” con tutti i bidoni per la differenziata. L’indifferenziato viene raccolto e pesato in un piccolo tritarifiuti a cui hanno accesso tramite una scheda magnetica dotata di chip solo i condomini. L’obiettivo è chiaro: incentivare a fare la differenziata, facendo pagare i kg di spazzatura che non si riesce a riciclare.
Se questo breve post vi ha incuriosito e state pensando di fare un salto in Germania, vi consiglio di contattare l’associazione Innovation Accademy di Friburgo. Chiedete del direttore, l’ing. Hans Schwander, una persona gentilissima che vi organizzerà un percorso su misura.